NOI LA TUA SVASTICA NON LA DIGERIAMO!
Di fronte all’ondata di odio e discriminazione che continua a minare la nostra società, non possiamo rimanere in silenzio. L’episodio che coinvolge il noto volto della ristorazione italiana, lo chef Paolo Cappuccio, un post in cui cercava personale escludendo espressamente le persone omosessuali, non è un semplice “scivolone”: è l’espressione pericolosa di una retorica fascista e neofascista che non possiamo tollerare.
Ecco perché ti chiediamo di aderire e di far circolare l’appello al boicottaggio del suo ristorante e di tutti i locali in cui, in qualsiasi modo, si reiterano i simboli del nazifascismo.
I fatti sono chiari: alcuni giorni fa il noto che ha pubblicato sui suoi social un annuncio di lavoro, volutamente offensivo, in cui prendeva di mira intere categorie di persone, tra cui la comunità LGBTQIA+. L’annuncio è stato rimosso dopo poco ma intanto qualcuno lo aveva già notato e denunciato pubblicamente. Cappuccio è un signore che ostenta tatuaggi di Mussolini e di una svastica, definendoli "un gesto di ribellione". Addirittura, in un’intervista ha dichiarato: «Toglierò la svastica solo quando renderanno illegale la falce e il martello». Le sue non sono opinioni controverse, ma vera e propria propaganda neofascista che banalizza crimini storici, minaccia la convivenza civile e colpisce direttamente la nostra comunità. Come ha detto pubblicamente Shamar Droghetti, presidente di Arcigay Trento, «quello che dice è illegale ma nessuno sembra rendersene conto».
Allora facciamolo noi: rendiamoci conto della pericolosità di questi fenomeni e prendiamo contromisure. Agiamo compatti e boicottiamo il ristorante di Paolo Cappuccio e tutti i luoghi in cui vengono reiterati i simboli del nazifascismo. Teniamo gli occhi aperti, denunciamoli e poi isoliamoli. Per questo ti chiediamo di sottoscrivere il nostro appello e di farlo circolare il più possibile.
La svastica non è un simbolo di "ribellione", ma l’emblema di regimi che hanno sterminato milioni di persone, tra cui omosessuali, rom, ebrei e dissidenti.
La nostra storia è segnata dal sangue di chi ha lottato contro il fascismo. Non permetteremo che la svastica torni a essere normalizzata mentre voi celebrate "disciplina e rigore" in nome di un passato criminale. Il Trentino, l’Italia e l’Europa sono antifasciste.
Ecco allora il nostro invito a boicottare il ristorante di Paolo Cappuccio.
Boicottare non è violenza: è un atto di resistenza pacifica, un segnale chiaro che nessun business può prosperare sul disprezzo per la dignità delle persone!