SACE: non finanziare l'oleodotto EACOP

La SACE, l'agenzia pubblica italiana per il credito all'esportazione, potrebbe finanziare l'oleodotto EACOP, che, attraversando Uganda e Tanzania, sarebbe il più lungo oleodotto riscaldato al mondo.

Il progetto, se realizzato, sfollerebbe migliaia di famiglie, metterebbe a rischio le risorse da cui milioni di persone dipendono e distruggerebbe riserve naturali fondamentali per la conservazioni di specie minacciate. Si stima che le emissioni prodotte bruciando il petrolio che questo oleodotto dovrebbe trasportare ogni anno arriverebbero all'8% della CO2 emessa annualmente in Italia.

Non possiamo permettere la realizzazione di questo progetto! Aiutaci ad evitare che l'Italia lo finanzi partecipando al mailbombing.


Il testo della lettera:

Durante la puntata di Presa Diretta intitolata "Petrolio, il tempo perduto", andata in onda lunedì 27 settembre 2021 su RAI3, SACE, agenzia italiana di credito all'esportazione, controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha comunicato che la valutazione preliminare del supporto finanziario all'oleodotto East African Crude Oil Pipeline (EACOP) è in corso d'opera. Notizia poi confermata a febbraio 2022 in risposta a 29 organizzazioni della società civile internazionale.

Estendendosi per 1.443 chilometri, EACOP sarebbe l'oleodotto riscaldato più lungo del mondo e avrebbe conseguenze disastrose per le comunità locali, per la fauna e per il clima dell'intero pianeta. Le emissioni derivanti dalla combustione del petrolio trasportato da EACOP sono stimate in almeno 34 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, equivalenti all'8% delle emissioni annuali dell'Italia.

Il progetto, guidato da TotalEnergies e China National Offshore Oil Corporation, minaccia di sfollare migliaia di famiglie e contadini dalle loro terre. Pone rischi significativi per le risorse idriche e le zone umide sia in Uganda che in Tanzania - compreso il bacino del Lago Vittoria, da cui oltre 40 milioni di persone dipendono per l'acqua potabile e la produzione di cibo.
L'oleodotto attraverserebbe numerosi punti sensibili di biodiversità e rischierebbe di degradare significativamente diverse riserve naturali cruciali per la conservazione di specie minacciate come elefanti, leoni e scimpanzé.

Se il governo italiano e SACE sono seri nel contrasto alla crisi climatica, chiediamo di ritirarsi rapidamente da qualsiasi discussione sul sostegno finanziario di EACOP e delle infrastrutture associate.

Email's text:

During the episode of Presa Diretta entitled “Petrolio, il tempo perduto”, aired on Monday 27 September 2021 on RAI3, Italy’s national public broadcasting company, SACE, Italian export credit agency, reported that the preliminary assessment of financial support to the East African Crude Oil Pipeline (EACOP) is underway.
This news was later confirmed in February 2022 to 29 international civil society organisations.

Stretching for 1,443 kilometers, EACOP would be the world’s longest heated oil pipeline and would have disastrous consequences for local communities, wildlife and the climate of the entire planet. The emissions from burning the oil that would be transported through EACOP are estimated at at least 34 million tonnes of CO2 per year, equivalent to 8% of Italy’s annual emissions.

The project, led by TotalEnergies and China National Offshore Oil Corporation, threatens to displace thousands of families and farmers from their land. It poses significant risks to water resources and wetlands in both Uganda and Tanzania – including the Lake Victoria basin, which over 40 million people rely upon for drinking water and food production.
The pipeline would rip through numerous sensitive biodiversity hotspots, and risk significantly degrading several nature reserves crucial to the preservation of threatened species including elephants, lions and chimpanzees.
Besides these serious impacts associated with the project, the emissions from burning the oil that would be transported through EACOP are estimated at at least 34 million tonnes of CO2 per year, equivalent to 8% of Italy’s annual emissions.

If truly committed to fight climate change, we ask the Italian government and SACE to quickly withdraw from any discussion about financially supporting EACOP and associated infrastructures.