Polimeni liberaci dall'Eni

Dopo dieci giorni di occupazione in Sapienza per la campagna End Fossil, abbiamo accolto fra le tende decine di studentesse e studenti, e abbiamo ricevuto il supporto di centinaia di membri della comunità Sapienza. L'amministrazione dell'università invece si è mostrata ostile al dialogo, appellandosi a cavilli burocratici per scaricare le proprie responsabilità, e offrendosi di organizzare un incontro col comitato tecnico scientifico per poi cambiare i termini dell'accordo e rimangiarsi la parola.

Fin'ora la Sapienza si è rifiutata di discutere nel merito la questione della presenza di aziende fossili ecocide, come Eni, all'interno dell'università. Invece ha diffuso un comunicato in cui dichiara vacuamente di essere attenta alla sostenibilità e al dialogo con gli studenti, per poi dichiarare di non poter interloquire con noi a causa di fantomatici problemi di sicurezza e decoro.

Aiutaci a rompere questo silenzio, invia una mail per chiedere al Senato Accademico di mettere all'ordine del giorno, di discutere, e approvare, un documento in cui chiediamo chiediamo:

  1. Che Sapienza prenda una posizione chiara, pubblica, e senza ambiguità, riguardo l'inadeguatezza dei piani di decarbonizzazione di Eni e le sue responsabilità, storiche e attuali, nel contribuire alla crisi climatica e alle sue conseguenze materiali, ecologiche, economiche, e sociali;

  2. Che l’Ateneo si impegni a tener conto di queste considerazioni nella valutazione di futuri accordi di ricerca, collaborazioni, sponsorizzazioni, con Eni e con altre aziende le cui attività e/o problematiche siano affini;

  3. Che le modalità in cui tali valutazioni saranno portate avanti siano rese pubbliche e che rispetto ad esse sia resa possibile una verifica da parte di docenti, studenti, e ricercatori.
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