SUPPORTO RICHIESTE END FOSSIL

Docenti, ricercatori/trici, dottorandi/e, studenti/esse della Sapienza

La nostra Università mantiene una quantità ingente di collaborazioni con aziende che non solo hanno piani industriali di decarbonizzazione incompatibili con i tempi indicati dai più solidi studi scientifici ed economici, ma si prodigano anche per influenzare le politiche governative a proprio vantaggio, rallentando la transizione ecologica. Una di esse è ENI, una delle trenta aziende più inquinati al mondo.

Troviamo estremamente pericoloso e controverso che l’Università collabori con simili aziende per progetti di ricerca, i quali spesso - anche quando sono individualmente validi - contribuiscono alla legittimazione sociale di questi soggetti, nonostante le loro gravi responsabilità.

Noi chiediamo un'università libera da queste ingerenze e che riconosca, come ha fatto la Comunità scientifica, la dannosità di queste aziende. Se volete sostenerci, firmate la petizione!
Petizione di

A: Docenti, ricercatori/trici, dottorandi/e, studenti/esse della Sapienza
Da: [Il tuo nome]

Questo appello è un primo passo all’interno della più ampia mobilitazione “End Fossil” per far emergere le contraddizioni tra le conclusioni della comunità scientifica e il luogo in cui essa dimora.

In questo decennio chiave per l'azione contro la crisi climatica è necessario che le università prendano posizione per orientare le politiche dei suoi maggiori responsabili. Il nostro Ateneo invece accoglie le aziende fossili nelle facoltà, legittimandone l’operato.

Chiediamo dunque all'Università La Sapienza una posizione non più ambigua, ma chiara, univoca e soprattutto pubblica sulle problematicità ambientali e sociali di aziende come ENI nel loro operato complessivo.

ENI è una delle aziende italiane più inquinanti. È fra le 30 aziende con le più alte emissioni al mondo del settore industriale (“Carbon Major Report”, 2017). Nel 2022 il rapporto fra le attività cosiddette sostenibili e quelle fossili è stato di 1:15 (“Reclaim Finance Report”, 2023). Agli attuali ritmi di produzione l'azienda avrà prodotto nel 2030 il 29% di combustibili fossili in più rispetto alla soglia massima dello scenario NZE dell'IEA. La stessa soglia verrà superata del 70% se ENI attuasse i suoi piani strategici.

Vogliamo che la Comunità Accademica non sia più lasciata indietro nella Sapienza, per questo vi chiediamo di sottoscrivere questo appello e prendere realmente posizione sulla responsabilità di aziende come ENI nella crisi climatica.

End Fossil Roma