Una Pillola per tutte. Rivediamo l'accesso alla contraccezione.
Al Ministero della Salute
Chiediamo che la pillola anticoncezionale sia resa universalmente accessibile a tutte le donne e sia ritenuta un farmaco essenziale.
Ciò significa renderla totalmente gratuita a tutte o gratuita e in compartecipazione seguendo il modello francese dal quale sappiamo che il costo per la misura è ampiamente sostenibile economicamente.
La pillola anticoncezionale è un dispositivo di salute riproduttiva, un farmaco essenziale come definito dall’OMS.
A ogni donna deve essere garantito il proprio diritto alla salute sessuale e riproduttiva, nonché il pieno accesso ad ogni strumento che possa metterla nella condizione di essere protetta in caso di disabilità o scegliere liberamente e consapevolmente per sé stessa.
Chiedere l’accesso universale alla pillola, significa rimarcare sui principi di equità di genere nella salute, la libertà di scelta, l’autoderminazione e l’accessibilità.
Chiedere l’accesso universale alla pillola sta al fianco di tutte le battaglie per il riconoscimento di tutte le malattie invalidanti della donna come l’endometriosi, la vulvodinia ed ogni patologia specifica legata alla salute riproduttiva della donna.
Firmare Una Pillola per Tutte significa chiedere che i diritti riproduttivi siano trattati come tali, diritti e non tabù.
C’è bisogno di più informazione e supporto sulla contraccezione e la salute di genere a partire dalle scuole, dai consultori su tutto il territorio nazionale, regionale, comunale perché non possono esserci diseguaglianze di accesso alla contraccezione siano essere socioeconomiche, fisiche o mentali.
Si legge Pillola anticoncezionale, si dice equità.
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Al Ministero della Salute
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Non appena la «Commissione tecnico-scientifica» (Cts), che valuta l’efficacia e la sicurezza delle terapie, e la «Commissione prezzi e rimborsi» (Cpr) verranno rinnovate dal nuovo Governo AIFA dovrà tornare a discutere di pillola anticoncezionale, ristabilendo attraverso la scelta di passarla in Fascia A un principio di equità e soprattutto la volontà di allineare l’Italia ai partner Europei e alle direttive internazionali delle Nazioni Unite e dell’OMS.
La pillola anticoncezionale deve essere resa gratuita a tutte fino ai 25 anni e in compartecipazione dai 25 anni in poi, ricalcando così il modello francese che ha dimostrato che la misura è ampiamente sostenibile da parte di un Paese europeo.
Non possono più esserci disparità territoriali e nemmeno categorie specifiche che definiscano l'accesso alla contraccezione.