Casa & salario. Due proposte popolari per garantire il salario minimo e il diritto alla casa.
Genova continua a perdere abitanti. Ogni anno migliaia di giovani che ne hanno le possibilità, scappano. Le altre persone, invece, restano bloccate qui. Se sono giovani finiscono ai margini, senza studiare e lavorare, in attesa che gli venga offerta qualche opportunità. Una persona che lavora su tre è impegnata nel settore del commercio e della logistica, con contratti precari, paghe basse e spesso in nero.
Le
scelte di Toti e Bucci ci hanno portato in questa direzione: città di
plastica, ridotte a vetrine per turisti, in cui ogni iniziativa è
fondata sul consumo, rivolta a chi se la può permettere. Allo stesso
tempo hanno ignorato i bisogni delle persone comuni.
Noi
vogliamo invertire le priorità, Genova ha futuro se è per tutte e tutti,
non per pochi: egualitaria e solidale, inclusiva e accogliente, a
partire da chi è giovane.
Vogliamo
far approvare due delibere di iniziativa popolare al consiglio comunale
di Genova. Una per garantire un salario minimo negli appalti del
comune di Genova. Una per fermare la svendita del patrimonio edilizio
pubblico, censire le case sfitte, anche di privati, e rimetterle a
disposizione delle persone a canone concordato.