Da giugno 80 tonnellate di aiuti umanitari per Gaza, già suddivisi in pacchi famiglie, raccolti dall’associazione “Music for Peace”, sono bloccate a Genova perché le autorità non forniscono i permessi necessari per entrare nel porto ricevente.

Queste 80 tonnellate corrispondono a 800 mila euro, risorse preziosissime che non possono essere sprecate per questioni e interessi politici.  

Gaza, infatti, è una striscia di terra dove sono confinate 2 milioni di persone in scarsità di cibo, acqua e servizi essenziali. Citando il vice presidente della Commissione Europea: “gli aiuti in ingresso a Gaza sono al punto più basso dall’inizio della guerra. La fame è usata come arma”.

Abbiamo già raccolto migliaia di firme che abbiamo inviato agli ambasciatori italiani in Israele e in Giordania, oltre che a ministro degli esteri Tajani. Possiamo e dobbiamo ancora  fare pressione raccogliendo ancora moltissime firme per diventare ancora più forti e chiedere a gran voce che questa situazione finisca.