Mattarella non firmare: fermiamo il golpe burocratico del governo!
Con un vero e proprio golpe burocratico, il governo ha oltrepassato il parlamento approvando un decreto legge contente le misure previste dal DDL sicurezza. L'unico modo per fermarlo è che Mattarella si rifiuti di firmarlo!
Scudo penale per le forze dell'ordine, pene inaudite per chi protesta contro le grandi opere,
per chi fa blocchi stradali con il proprio corpo. La
maggioranza di governo vuole silenziare chiunque esprima dissenso. Alla
Camera è già stato approvato il decreto sicurezza che limita pesantemente il
diritto a manifestare oltre a dare poteri e tutele spropositate
alle forze dell'ordine. Questa volta non è un'esagerazione: il decreto "Sicurezza" ci porta in un regime autoritario.
È inutile illudersi che la misura non passerà nella discussione parlamentare, la maggioranza ha già deciso. L'unica carica che ha il potere di fermare il decreto e che potrebbe farlo è il presidente Mattarella. Dobbiamo essere in migliaia a firmare questa petizione per convincere il Presidente a non sottoscrivere questa misura liberticida!
Le democrazie, sono fondate sulla possibilità di dissentire e di
portare conflitto in maniera sana e nonviolenta. Il dissenso permette la
diversità delle posizioni e delle idee, il dissenso mette al vaglio la
verità e la giustizia, il dissenso è alla base del pensiero libero.
È molto preoccupante: siamo di fronte ad un governo ben tollerante
verso gruppi neofascisti mentre intransigente contro chi protesta per
chiedere un futuro, che vengano rispettati i propri diritti o che i
propri territori non vengano devastati. La criminalizzazione del
dissenso è l’unica arma che conoscono per nascondere la propria
inadempienza.
Riteniamo estremamente preoccupante che il Governo e il Parlamento approvino leggi ad hoc contro cittadini che protestano pacificamente e in maniera nonviolenta. Lo Stato ha il dovere di usare il suo potere per il bene della collettività.
Chiediamo per questo che il presidente Mattarella non firmi il decreto in quanto in palese contraddizione con i diritti costituzionali di cui è garante.