Impossibile. Finché non lo facciamo
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PER SECOLI CI SIAMO FATTI LA GUERRA e uccisi nel cuore dell’Europa.
Era impossibile pensare di inventare uno spazio, una comunità e poi un’unione che capisse che era più importante collaborare piuttosto che ammazzarsi. Era impossibile, finché non l’hanno fatto.
Sembrava impossibile, fino a quando non l’abbiamo fatto.
Sembrano sempre esserci risorse infinite per fare guerre e per investire nelle fonti fossili e in armi.
Perché invece i soldi per un’Europa che si batta nel nome della giustizia climatica e che difenda i più deboli e i lavoratori durante la transizione non ci sono mai?
Forse perché non si ha il
coraggio di andare a prenderli dove negli ultimi anni si sono ultra-accumulati: nelle mani di pochi. Nelle mani delle aziende del petrolio e del gas, e di pochissimi ultra-ultra-ricchi che hanno accumulato di più negli ultimi 2 anni che negli ultimi 40.
La crisi climatica ha chiari responsabili, e lavoratori e lavoratrici non devono pagare l’onere delle colpe altrui.
I prossimi trent’anni.
È il tempo in cui Leonardo, mio nipote, nato l’anno scorso, crescerà, studierà, magari si innamorerà e si laureerà.
Trent'anni è anche l’età media in cui un giovane in Italia può permettersi di andare fuori casa, quando in altri stati questo avviene già tra i 23 e 25 anni.
30 sono gli anni che abbiamo per cambiare questo mondo storto.
È impossibile, fino a che non lo facciamo.
Fino a che non lo costruiremo, tutti insieme, a partire dall’Europa, a partire da qui.
È tutto impossibile, finché non lo faremo, e a quel punto diventerà la nostra nuova normalità.