Difendiamo la libertà di stampa!


Multe, censure e intimidazioni: questa è la linea dell’attuale governo verso chi lo contesta.
Dopo i decreti anti-Rave, dopo il DDL eco-proteste, il governo ha pure provato ad introdurre leggi più restrittive anche alla stampa e alla libertà di informare, usando il pretesto della diffamazione per esercitare un controllo sempre più pervasivo anche sui media.

Chiediamo a tutte le forze politiche di condannare i recenti atti di limitazione della libertà di cronaca.

La nostra democrazia sta affrontando una crisi spaventosa, ed il tentativo di incrementare le pene contro i giornalisti non risolverà il problema delle fake news e della disinformazione.

Tutto questo avviene e aggrava un contesto in cui chi si occupa di crisi climatica sta già assistendo a forti pressioni e limitazioni alla libertà di informazione: di recente ENI ha avviato una nuova causa per diffamazione[1] ai danni di Greenpeace e ReCommon, ed ha pure ammonito alla redazione della trasmissione “Petrolio” [2]. Ma non solo: anche il diritto di cronaca viene sempre più spesso messo a rischio. Lo abbiamo visto con intimidazioni, perquisizioni e multe ai giornalisti che documentano le azioni nonviolente di protesta di Ultima Generazione[3], [4]. Anche recentemente dei giornalisti sono stati trattenuti per ore in questura, nonostante si fossero identificati con il tesserino.[5],[6].

Il governo è disposto a violare la Costituzione pur di silenziare le voci critiche. Non è 1984, è la realtà. Dobbiamo intervenire subito.  

Esprimiamo solidarietà a tutte le persone della categoria e le invitiamo a denunciare pubblicamente questa deriva per difendere la libertà di stampa.



[1] La causa di ENI contro GreenPeace

[2] ENI rimprovera la trasmissione "Petrolio"

[3] A Messina un giornalista di repubblica portato in questura

[4] Torino, giornalisti multati per aver ripreso l'azione di Ultima Generazione



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