Il tuo messaggio per Gaza

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“A Gaza oramai ci si preoccupa più di come sopravvivere che di come non morire”.

Con queste parole di una rifugiata di Gaza, inizia la nostra missione diretta verso i varchi di Rafah, da cui si entra nella striscia.

Ogni persona o infrastruttura capace di lenire la sofferenza della popolazione diventa un target da parte del governo Israeliano. Tubature, pozzi, pannelli solari, strade, ospedali, ambulanze, allevamenti, campi agricoli, pescherecci, tutto è stato distrutto per non permettere la sopravvivenza.
A Gaza la gente beve acqua sporca, attinge alla raccolta delle piogge e alle pozzanghere. Ci sono bimbi che si aggirano come spettri.

Rilanciamo questo appello ci rivolgiamo a tutte le autorità civili, militari e religiose: aiutateci a fermare questo orrore. Aiutateci ad aprire quei varchi e a fermare il genocidio. Avremo la possibilità di scrivere messaggi sui pacchi che speriamo entrino presto. Vogliamo portarne qualcuno scritto da voi.